mamotiamo: nelle opere la Vita

Emanuela Fecchio, nelle sue opere, racconta  la Vita attraverso la lente della sua pratica Zen. Ogni opera è sempre il prodotto di un’esperienza, della vita, della quotidianità.
Dietro le scritture e le forme a volte apparentemente indecifrabili della calligrafia orientale, esistono realtà meravigliose, fatte anche di pause, riflessioni, stati mentali. Ci sono delle persone, c’è la vita. Allo stesso modo, Emanuela vuole portare nelle sue opere la quotidianità, raccontandola sotto forma di metafora artistica.

Vi proponiamo come esempio l’opera Impemanence: quante volte i due minuti di attesa della metropolitana sembrano un’eternità? Dal pensiero Zen che suggerisce di godere di quell’attesa, Mamo ci guida verso una visione nuova della realtà, così espressa: “La metropolitana apre le porte a chi come lei non conosce tempo. Mi fermo, metto la testa in giù e vedo le cose da un altro punto di vista. Le farfalle prendono il volo. Impermanenza”.
Così come il Cerchio Zen Enso, che con una pennellata di inchiostro viene tracciato su carta in un unico gesto, senza alcuna possibilità di modifica o correzione, Emanuela raramente torna sulle proprie creazioni computer-grafiche, per quanto lo strumento digitale lo permetta. Perché l’opera esprime la sua vera essenza nel “qui e ora”: in un determinato istante e in un preciso luogo, l’opera realizzata assume un significato che un minuto dopo non potrebbe più avere.

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